Il saggio analizza il principio di sussidiarietà orizzontale nell’ordinamento dell’Unione europea, distinguendone due dimensioni: quella «decisionale», legata alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali pubblici, e quella «attuativa», riferita al loro coinvolgimento nell’attuazione delle politiche. Mentre la prima sembra trovare un solido fondamentale nei Trattati, la seconda risulta ancora marginale, ostacolata dalla centralità del paradigma concorrenziale.
Un’importante eccezione è tuttavia rappresentata dal settore energetico, in cui la disciplina delle comunità energetiche costituisce una prima evidente apertura dell’ordinamento europeo al modello dell’«amministrazione condivisa». Tale evoluzione ha prodotto effetti rilevanti anche sul piano dell’ordinamento interno, favorendo l’inclusione delle comunità energetiche rinnovabili nel perimetro del Terzo settore legalmente riconosciuto.
Il contribuito è frutto dell'attività di ricerca svolta nell'ambito del progetto FEPSE.

